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5 cose da valutare prima di lasciare il posto di lavoro e mettersi in proprio

Mettersi in proprio: 5 cose da valutare prima di lasciare il posto di lavoro

Diventare imprenditore e mettersi in proprio per molti è una sfida che alcuni scelgono mentre per altri è una necessità magari perché quel posto si è rivelato non così sicuro o magari perché quel lavoro da dipendente non è più in linea con la propria visione o passione. In ogni caso è sicuramente una sfida da affrontare con determinazione, passione, motivazione e massimo impegno.

Tuttavia il percorso di aprire la propria attività potrebbe anche rivelarsi ricco di insidie o possibili errori in gradi di scoraggiare anche il più motivato dei potenziali imprenditori.

In uno studio di CCIAA ho letto che un dipendente che decide di mettersi in proprio impiega mediamente circa 2 anni e mezzo per fare quello switch mentale che serve per passare dalla mentalità da dipendente a quella utile a fare il professionista o l’imprenditore.

Tale cambio di mentalità riguarda, ad esempio, le capacità commerciali che da dipendenti magari non erano necessarie, la gestione della propria settimana lavorativa, prevedere del tempo da dedicare al marketing di se stessi o della propria attività e così via.

5 cose da valutare prima di lasciare il posto di lavoro e mettersi in proprio

Vediamo 5 cose da valutare prima di lasciare il posto di lavoro e mettersi in proprio.

1) Prepararsi ad un periodo di guadagni variabili e non del tutto sicuri

Mettersi in proprio significa anche accettare che, almeno nella fase iniziale o di Start Up, si possano ricevere guadagni saltuari, variabili, o nelle situazioni più difficili, anche zero guadagni per un certo periodo.

Nella logica del dipendente questa cosa sarebbe assurda e giustamente inaccettabile, ma per un neo professionista o neo imprenditore, per un dato periodo, potrebbe anche essere la normalità.

Ciò può accadere per mille ragioni: ad esempio perché nella fase iniziale serve sviluppare il prodotto o servizio da lanciare sul mercato, oppure perché occorre attendere che le strategie di Marketing e/o Commerciali inizino a generare i contatti utili e di conseguenza i primi clienti, o più banalmente, perché trovati i primi clienti, occorre attendere che questi ci paghino le fatture.

Detto ciò, è chiaro che prima di tutto occorre domandarsi, primo, se si è disposti ad accettare tale sacrificio per permettere alla propria attività di andare a regime e, secondo, per quanto tempo possiamo permetterci una tale situazione. Detto in altre parole, per quanto tempo (es. per quanti mesi) possiamo permetterci di non guadagnare nulla o poco?

L’errore non è guadagnare nulla, potrebbe essere necessario, l’errore è non stimare questa evenienza e soprattutto non prepararsi a gestire una tale situazione.

Una preparazione ottimale, prevede nella fase di Start Up, di stimare anche le risorse necessarie per gestire tale periodo in cui lo “stipendio” non potrà essere totale e comunque non potrà essere pagato grazie al fatturato.

Una tale previsione, o meglio stima, può essere fatta solo elaborando un preciso piano di avvio attività, o Business Plan, nel quale rispondere anche a tali richieste.

2) Prepararsi a gestire la burocrazia ed il Fisco

Dal momento in cui aprirai la Partita Iva scoprirai che la parte meno simpatica che dovrai affrontare, soprattutto in Italia, sarà il rapporto che da quel momento avrai con gli obblighi burocratici e fiscali, non tanto per gli obblighi, quanto per capire e rispettare gli obblighi stessi.

Capirai che tutte le certezze esistenti con la Busta Paga svaniranno, e ogni volta sarai nel dubbio se stai davvero rispettando le varie normative, i vari obblighi nei più svariati ambiti, dalla contabilità al fisco, dalla Privacy alla Sicurezza, dalla legge sui Cookies per il tuo sito Web alle normative più svariate e talvolta incomprensibili.

All’inizio questo aspetto ti causerà non poche angosce, perché come tutte le brave persone vuoi rispettare tutte le normative, senza rischiare multe o sanzioni.

Col passare del tempo troverai i professionisti in grado di aiutarti ad applicare la legislazione al tuo caso specifico, a rispettare le normative, accettando anche che talvolta la normativa è discrezionale e lasciata all’interpretazione di chi verifica la sua applicazione.

Anche in tal caso è quindi opportuno prevedere un Budget per i professionisti in grado di aiutarti. Prima di tutto il Commercialista, ma anche Avvocati ed altri professionisti specializzati nelle materie specifiche del tuo settore.

Ultimo aspetto da considerare è il tempo necessario a gestire tali impegni. Infatti non solo dovrai dedicare risorse finanziarie, ma anche giornate da dedicare al rispetto degli obblighi, ad esempio, per preparare i documenti da consegnare al Commercialista, alle giornate utili ad emettere le fatture, gestire incassi e pagamenti, rapportarti con Banche, Agenzia delle Entrate, ASL, ecc.

3) Prepararsi ad essere responsabile di tutto

Si, sarà sempre colpa tua 🙂

Uno dei principali cambi di mentalità è proprio passare da un ambiente di lavoro, in cui tendenzialmente si passa la giornata a cercare il colpevole ad un ambiente di lavoro in cui il colpevole sei sempre tu, come titolare della attività avrai infatti concentrate nella tua persona, tutte le responsabilità dell’imprenditore.

Non hai clienti? Colpa tua che non hai scelto o adottato una strategia di Marketing o Commerciale efficace.

Hai Clienti ma non sono quelli che volevi? Colpa tua che hai sbagliato la Strategia di Marketing e non hai colpito il giusto Target.

Hai Clienti che non pagano? Sempre colpa tua visto che li hai scelti tu!

Dimentichi qualcosa? Colpa tua, lo doveva fare il tuo Dipendente ma se ne è dimenticato? Sempre colpa tua visto che sei tu che hai assunto il dipendente! E così via…

Lo so ho leggermente forzato la mano ma solo per farti capire che la Responsabilità alla fine sale sempre fino al vertice della piramide e se ci pensi questa però è anche l’aspetto più bello del mettersi in proprio, tutte le decisioni sono tue, e di conseguenza le responsabilità in caso di errore.

All’inizio questo aspetto è tosto da accettare ma poi capisci che da un grande potere derivano grandi responsabilità ed in fondo sbagliare scelte e decisioni farà parte del tuo percorso di crescita, della tua formazione.

Questo aspetto vale anche in caso di un Team? In termini di responsabilità finale direi di sì, è sempre il vertice da cui alla fine si arriva anche se un team ben organizzato permette di rendere questo processo più fluido ed efficace.

In particolare se organizzi un team con un preciso organigramma che dettagli ruoli, responsabilità ed obiettivi delle tue prime linee, la tua responsabilità si “riduce” alla scelta dei componenti del team ed al processo di delega, ma non riguarda più le scelte operative che a quel punto saranno demandate al team.

Per tale motivo il Piano di Avvio Attività, o Business Plan, se fatto bene, dovrà prevedere non solo lo Sviluppo Commerciale ed Economico, ma anche uno Sviluppo Organizzativo in grado di supportare la crescita aziendale.

4) Preparati a motivarti continuamente

Se parti da zero, non sarà facile. Tutto è possibile ma sicuramente il percorso è impegnativo, ci saranno momenti di esaltazione e momenti di sconforto. E’ normale.

Magari come Dipendente avevi dei colleghi, da Professionista sei solo. Magari come Dipendente bastava una pausa caffè coi tuoi colleghi e ripartivi di slancio e adesso sei solo.

O magari prima avevi una scrivania ben organizzata e adesso lavori da casa, sul tavolo della cucina con mille distrazioni. Magari prima avevi il tuo capo che ti organizzava la settimana e adesso te la devi organizzare da solo.

Ognuno di questi aspetti possono essere dei rischi o delle grandissime opportunità di sentirsi davvero libero e sereno della scelta fatta. Dipenderà molto dal tuo approccio, da come affronterai i periodi difficili, dalle tue motivazioni, dall’impegno, da come risponderai alle sollecitazioni esterne e alle sfide che dovrai affrontare. Per alcuni imparare continuamente è una linfa vitale per altri uno stress.

La crescita del tuo fatturato dipenderà anche e soprattutto da quante crescerai tu come persona.

Per fare ciò saranno anche importanti le persone che frequenterai, se hai o non hai un mentore, i libri che leggerai, se farai o no formazione, se hai una Mission e Vision forti a cui aggrapparti nei momenti più sfidanti. Insomma persone, letture, amici, corsi possono darti una spinta o essere una zavorra, a te la scelta!

5) Non vendi il tuo tempo, ma i tuoi risultati

Che piaccia o no, nella maggioranza dei casi, il lavoro da dipendente si basa su uno scambio tra il tempo dedicato e lo stipendio erogato. Certo si possono prevedere Bonus sui risultati ottenuti, e sicuramente se i risultati non arrivano del tutto il rapporto di può interrompere.

Tuttavia nel momento in cui deciderai di metterti in proprio e avviare la tua attività, tale aspetto sarà esasperato ai massimi livelli. Tutti i giorni il tuo focus sarà sull’ottenere risultati, come trovare clienti, fatturare, erogare il servizio, consegnare nei tempi corretti, accudire i clienti insoddisfatti, farsi pagare le fatture, pagare i propri debiti / rate / scadenze, ecc. ecc.

Non vorrei sembrarti troppo estremo, ma le chiacchiere stanno a zero. Trovare scuse non serve a nulla. Se la tua nuova attività dovrà prima sopravvivere e poi virare verso il successo, tu e il tuo team dovrete costantemente e sistematicamente portare a casa risultati in maniera massiccia.

Tengo anche a precisarti che ottenere risultati è anche sbagliare, se e nella misura in cui imparerai dai tuoi errori.

Ottenere risultati e settarsi per farlo, è entrare nella mentalità corretta di chi organizza e pianifica le strategie, imposta degli obiettivi, misura il raggiungimento dei propri obiettivi, corregge e ricalcola, impara e sperimenta, fino a quando si ottengono i risultati previsti nel proprio piano di avvio.

Spero di non averti spaventato troppo, ma la statistica è contro chiunque decida di avviare la propria attività, per cui se decidi di intraprendere tale percorso, il mio invito è di goderti il percorso nella piena consapevolezza anche dei lati meno positivi, delle sfide che dovrai affrontare e soprattutto dei passi da farsi per arrivare preparato alla sfida.

Nell’articolo ho citato più volte il Business Plan. Vedo l’elaborazione del Business Plan come un percorso in grado di farsi una serie di domande prima di mettersi in proprio, come un percorso in grado di prepararti su molti degli aspetti toccati nel presente articolo e anche su molti non affrontati in questo articolo ma di cui puoi trovare approfondimenti su questo blog o nel mio ebook.

Se lo desideri, puoi apprendere e prepararti a tale passaggio anche durante il mio corso “Business Dream to Business Success” oppure prelevando il mio ebook Omaggio “Dall’idea imprenditoriale al Business Plan

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