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Mettersi in proprio in periodi di crisi
Mettersi in proprio in periodi di crisi

Mettersi in proprio e aprire una nuova attività in un periodo di crisi

Dopo una crisi come quella che stiamo vivendo in questi giorni a seguito del Coronavirus ha ancora senso pensare a mettersi in proprio ed aprire una nuova attività professionale o artigianale? E’ possibile mettersi in proprio e aprire una nuova attività in un periodo di crisi?

E’ pura follia quella di creare una nuova attività?

Alla TV e sui Social parlano continuamente di attività che chiudono, meglio scappare all’estero?

Nonostante la situazione critica, le aperture di nuove attività sono continuate, e la domanda da porsi è: creare e gestire una nuova attività in una situazione di crisi avviene esattamente come prima? O sono necessarie delle riflessioni ulteriori?

Cerchiamo con questo articolo di rispondere a queste domande o domande simili.

Lo scenario prima della crisi del coronavirus

Prima di rispondere vediamo quale era lo scenario prima della crisi post coronavirus.

Alcune veloci annotazioni:

  • Molte nuove attività, partita iva o micro imprese, già prima, erano in difficoltà, molte addirittura chiudevano nei primi anni di vita;
  • Molti professionisti e piccole imprese, già prima di questa sosta forzata, avevano difficoltà finanziarie e conseguivano scarsi risultati commerciali;
  • Ma a fianco a queste attività già in crisi, c’erano molte attività che prosperavano, esattamente nello stesso settore;
  • Alcuni professionisti e piccole imprese prendevano delle decisioni alla giornata per cercare di risolvere i problemi che via via si presentavano, altre attività professionali invece avevano una chiara strategia e la attuavano costantemente;
  • Alcuni professionisti e piccole imprese, erano via via in difficoltà a comprendere le nuove esigenze, problemi e desideri del loro cliente, altre invece stavano diventando brave a cambiare per adattarsi ai cambiamenti che già prima del coronavirus si stavano concretizzando (es. importanza dell’online, importanza del marketing e del web marketing, ecc.)
  • Alcuni professionisti e piccole imprese “delegavano” totalmente il controllo dei propri numeri al commercialista o al direttore di banca, altre invece avevano fatto crescere la loro “cultura finanziaria”;
  • ecc.

Insomma quello che deve essere assolutamente chiaro è che questa crisi generata dal coronavirus si innesta su un cambiamento che stava avvenendo da anni, e che molti erano già impreparati prima ad affrontarlo.

Detto ciò nella situazione pre-coronavirus molti professionisti e piccole imprese comunque riuscivano a sostenersi, magari con risultati poco esaltanti, ma comunque rimanendo su una soglia di sopravvivenza, con entrate e uscite più o meno equivalenti.

A questo punto lo scenario cambia totalmente:

  • Professionisti e piccole imprese che già prima della crisi erano in difficoltà o erano sulla soglia della sopravvivenza, adesso entrano purtroppo in una zona di pericolo e rischiano la chiusura o comunque una crisi importante;
  • Professionisti e piccole imprese che invece vivevano una fase di crescita, a seconda del settore di appartenenza, vivranno una crisi, un rallentamento, alcuni addirittura una fase di crescita, ma in generale, nel lungo periodo, passato questa fase difficile, torneranno a crescere.

Tutto ciò per far capire che una serie di fattori erano già prima di questa crisi, diventati importanti, come ad esempio, la capacità di fare marketing, di vendere basandosi sul valore e non sul prezzo, di sfruttare l’online in modo concreto a supporto delle proprie strategie di sviluppo, il metodo di fissare obiettivi, azioni e strategie e misurare il loro raggiungimento per correggere via via il tiro, la capacità di sapere leggere i propri numeri, ecc.

Cosa succede durante una crisi

Nel passato del nostro Paese, ma in generale nel mondo, abbiamo già vissuto crisi più o meno pesanti, più o meno generalizzate, quindi possiamo fare delle riflessioni per comprendere cosa succede durante e dopo una crisi.

Velocemente alcune riflessioni:

  • Molti operatori, questo è evidente, vengono espulsi dal mercato. Prima di tutto i più deboli o quelli che già erano avviati ad uscire dal mercato, magari perché non avevano adattato i loro modelli di business, le loro strategie, comunque in generale ai cambiamenti che il mondo impone. Pensiamo a quanto impatto ha avuto Internet e l’online su chi non ha voluto adeguarsi a questi nuovi modi di interagire e fare business;
  • Molti operatori soffrono, e proprio per questo si ristrutturano, inventano nuovi modi di fare business limitando i costi (es. ci incontriamo via web invece che vedersi), creando nuovi modelli di business (es. e-commerce invece di vendita fisica) ed in generale sposando il cambiamento imposto dalla situazione;
  • In generale quindi si fa selezione, i più bravi, seppur indeboliti dalla crisi, nel lungo periodo comunque sopravvivono e magari trovano nuovi spazi di mercato, altri invece non ce la fanno. Si creano quindi spazi di mercato.
  • Il cliente che spesso ha meno risorse da spendere, diventa più esigente, più selettivo, se proprio deve spendere le sue risorse, vuole il meglio. Ad esempio, se non posso uscire tutte le sere a cena, quella volta che posso permettermi di uscire, scelgo un ristorante particolare, dove è possibile fare una esperienza particolare;
  • I cliente alto spendenti, continuano ad esistere;
  • Cresce la fascia dei clienti con basso budget, si assottiglia la fascia del clienti “medi”. Se pensiamo all’ultima crisi, continuando nell’esempio della ristorazione che è un settore che conosciamo tutti, si sono creati ristoranti a basso budget (es. gli All You Can Eat) e sono cresciuti i ristoranti di alto livello e stellati;
  • In un mondo di risorse più limitate, diventa fondamentale controllare meglio le minori risorse disponibili;
  • I Clienti diventano più esigenti, cambiano abitudini ma riflessione molto importante, continuano ad avere problemi da risolvere, desideri e necessità da soddisfare.

In generale quindi, cambiano i mercati, si crea selezione, ma l’attenzione al cliente e ai suoi bisogni rimane il faro da seguire.

A cosa prestare attenzione se si desidera aprire una nuova attività in un periodo di crisi?

Se hai letto quanto scritto sopra, sarà quindi chiaro che:

  • Il primo aspetto su cui riflettere, è la motivazione personale che mi spinge ad aprire una nuova attività. Qualcuno ha scritto che quando il Perché è chiaro, il Come si trova. Ecco sono molto convinto che partire dal proprio perché sia un buon punto di partenza. Lo faccio perché sono obbligato o perché alla base ho delle motivazioni forti?
  • Il secondo aspetto, altrettanto importante è partire dal futuro cliente. Chi è in dettaglio? Quali problemi, necessità, desideri ha? E quali cambiamenti sta vivendo in questo momento di crisi? Chi sa rispondere meglio a queste domande è il professionista o l’imprenditore che meglio saprà dare soluzioni;
  • Il terzo aspetto è comprendere che durante e dopo una crisi esistono solo due fasce di clienti: quelli che cercano il prezzo più basso e quelli che cercano il massimo valore. Devi quindi capire quale fascia di clientela aiutare. La prima fascia comporta una organizzazione tale per cui offrire un prezzo “basso” non comporti una bassa redditività, altrimenti la tua futura attività non ha un futuro. Se invece la fascia di clientela che si vuole colpire e quella che ricerca valore, offrire valore non è una frase fatta, vuol dire spiegare concretamente al cliente in cosa consiste quel valore, senza frasi fatte come la qualità senza che si spieghi cosa significa qualità;
  • La gestione delle risorse scarse (tempo e denaro) in periodi di crisi diventa ancora più importante. Per questo è importante avere un piano di lancio della propria attività che dettagli bene gli obiettivi, le azioni concrete da fare, i tempi, i soldi necessari, gli obiettivi commerciali (fatturato) ed economici (costi);
  • In generale, in periodi difficili, diventa ancora più importante circondarsi di persone, di professionisti ed imprenditori, che condividano gli stessi valori, lo stesso approccio e la stessa visione. Queste persone infatti nei momenti difficili fanno gruppo, si aiutano, tendono a creare situazioni di motivazione reciproca.
  • Oltre alla preparazione tecnica, quindi, in momenti più difficili e selettivi, la selezione avviene anche per altre competenze non tecniche, come ad esempio, la capacità di fare marketing, vendere o gestire i numeri;

Se desideri confrontarti ancora su questi temi ed avere altri spunti di riflessione sul percorso di mettersi in proprio a aprire una nuova attività in periodi difficili, puoi iscriverti al Webinar gratuito “Dall’idea di Business all’avvio dell’attività: come mettersi in proprio con successo”

Se invece hai già deciso di metterti in proprio e aprire una nuova attività, e hai bisogno di una guida, un metodo e di un confronto per pianificare al meglio la partenza allora puoi trovare un aiuto concreto durante il corso di formazione online “From Business Dream to Business Success”, un percorso guidato passo passo durante il quale sarai guidato a definire il piano di lancio della nuova attività.

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