Home | Mettersi in proprio e Business Plan | Consigli generali | Mettersi in proprio: il giusto approccio
mettersi in proprio

Mettersi in proprio: il giusto approccio

Mettersi in proprio: lo scenario attuale

Il mondo del lavoro è profondamente cambiato ed è sempre più importante essere imprenditori di noi stessi.

Per molti l’obiettivo primario è prima di tutto costruire una professione o una microazienda in gradi di garantire uno stipendio accettabile, per altri invece è costruire qualcosa di proprio che permetta di dare sfogo ai proprio talenti e passioni.

La bella notizia è che oggi è più facile che in passato, ma solo se si possiedono strumenti e strategie adeguate.

Questo articolo non è rivolto a chi vuole creare aziende di grandi dimensioni.

Dalla mia esperienza come consulente osservo che sempre più persone faticano a lavorare in azienda, sia per ragioni di benessere personale, sia perché spesso si tratta di luoghi stressanti, ma allo stesso tempo hanno paura ad aprire una propria attività.

Sono molti, però, coloro che sognano di farlo, per occuparsi di una passione a tempo pieno, per guadagnare di più e per sentirsi più liberi.

Per questi futuri imprenditori, ci sono buone notizie:

  • La tecnologia ci permette di vendere prodotti e servizi e di promuoversi attraverso Internet, possiamo stringere rapporti con utenti e clienti di tutto il mondo. Ciò che in passato era appannaggio solo delle grandi multinazionali, adesso si può fare con un sito Web ben posizionato ed un sistema di pagamento on-line;
  • i consumatori oggi richiedono, sempre di più, prodotti di nicchia: con pochi investimenti, possiamo ricavarci un nostro posto nel mercato e diventare unici e riconoscibili;
  • i posti di lavoro in azienda diminuiscono, per diversi motivi, però le aziende cercano sempre di più di esterno analizzare i servizi e noi potremmo diventare il loro partner;
  • il mondo e le possibilità sono in evoluzione in modo così profondo e costante che con un po’ di osservazione è possibile identificare attività inconcepibili fino a poco tempo prima; in questo modo possiamo garantirci un guadagno sfruttando le nostre capacità e idee innovative.

A fronte di queste buone notizie, tuttavia, occorre essere consapevoli della maggiore competitività presente oggi su qualunque mercato; per questo motivo occorre aprire nuove attività o lanciare progetti riducendo al minimo gli investimenti e puntando a un aumento considerevole della possibilità di successo.

Inoltre, a differenza del passato, l’imprenditore non è guidato solo da genio e sregolatezza, ma sempre più adotta regole e tecniche che possono essere imparate.

Mettersi in proprio: l’idea e il mercato

Nel percorso per lanciare una nuova attività non esiste solo l’idea, il business perenne, i fondi, eccetera. Manca un tassello fondamentale che ha fatto fallire molte avventure dopo poco tempo: il dialogo con i clienti e il mercato prima di lanciare l’impresa.

Occorre quindi investire il meno possibile all’inizio, verificare le ipotesi sul mercato prima di cominciare e vendere prima di lanciare l’azienda, e poi continuare a osservare il mercato per ricavarne utili insegnamenti.

L’avvio della nuova azienda dovrà utilizzare sempre più fatti concreti, occorre diventare esperti nel settore prima del lancio vero e proprio, dandosi nel frattempo la possibilità di costruire un modello di business efficace.

Mettersi in proprio: l’approccio giusto

In altre parole, occorre imparare, scoprire, fare esperienza, raccogliere informazioni preziose e costruire un modello di business che generi abbastanza guadagni con investimenti iniziali minimi, in modo da fondare la propria attività su fatti concreti e incontrovertibili.

Sempre più il neo imprenditore non si dovrà basare su convinzioni o sulla fede, ma su fatti. Sempre più dovrà lasciare il suo ufficio e andare per strada, nel luogo dove domani dovrà vendere, a parlare con chi, un giorno, comprerà i suoi prodotti.

La conoscenza del mercato è fondamentale e non deve mai smettere di essere coltivata, neanche quando l’attività va a gonfie vele.

Ma come facciamo a entrare in un mercato con poche risorse, imparando però tutto quello che serve per avere successo e limitare gli errori? Passando subito all’azione, creando prodotti da testare, facendo dei test.

Agendo con immediatezza siamo in grado di conoscere la realtà di mercato con cui ci dobbiamo confrontare. Ragionare sulla differenza fra a studiare le probabilità che un cliente accetti di comprare un nostro prodotto per € 20 e contattare 100 persone per vendere il nostro prodotto a € 20, e come disquisire in casa, durante una giornata primaverile, se fuori fa freddo oppure no. L’unico modo per saperlo con esattezza e uscire di casa e sentire la temperatura sulla nostra pelle. In sintesi, per capire cosa può accadere dobbiamo metterci in gioco.

Agire subito ci permette anche di evitare la paralisi da analisi, cioè il non cominciare mai fino a quando tutto sarà perfetto: il mercato in crescita, la tranquillità in famiglia, il benessere, più denaro per gli investimenti, Giove allineato con Plutone…

Molti soffrono di questa paralisi e non fanno il primo passo perché aspettano l’occasione della vita, che puntualmente non arriverà mai.

Mettersi in proprio: fare il primo passo

Ti consiglio tre piccoli passi:

  1. leggere il mio ebook omaggio “Dall’idea imprenditoriale al Business Plan
  2. Partecipare al Carpe Dream, un Workshop gratuito per comprendere fino a che punto il tuo sogno, la tua idea professionale o imprenditoriale, è solo una via di fuga da situazioni professionali che non apprezzi più, un luogo dorato cui poter sempre fare riferimento per sfuggire alle frustrazioni o se hai una vera ambizione professionale o imprenditoriale. Insomma… se vuoi davvero metterti in proprio.
  3. Iscriverti direttamente al mio corso “Business Dream to Business Success” per definire subito e strutturare la tua idea professionale o imprenditoriale
Condividi su

Lascia un Commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.I campi obbligatori sono evidenziati *

*

Show Buttons
Hide Buttons