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3 approcci molto diversi per creare la tua nuova azienda. Quale scegli?

3 approcci molto diversi per creare la tua nuova azienda. Quale scegli?

Esistono almeno 3 approcci, molto diversi tra loro, utilizzabili per creare una Start Up, o se preferisci una nuova azienda.

E’ fondamentale conoscere i diversi approcci per poi scegliere quello più adatta al nostro caso. Il prezzo più caro del non conoscere approcci diversi, della non consapevolezza, è il fatto che spesso, senza davvero scegliere, adottiamo uno schema senza sapere che ne esistono altri.

I 3 diversi approcci sono i seguenti:

Approccio “classico”: ho un’idea imprenditoriale, preparo un Business Plan che preveda la partenza a regime della Start Up simulando la risposta sul mercato, cerco gli investitori, apro la nuova attività, testo in concreto sul mercato il prodotto o servizio, raccolgo i feedback, nei limiti del possibile faccio correzioni e così via.

Questo è il modello che ha funzionato benissimo per anni ed è il modello più conosciuto e il più applicato. Funziona molto bene in mercati tradizionali, ben conosciuti, stabili, in cui è facile prevedere i comportamenti dei consumatori e quindi le statistiche di vendita.

Questo modello, nei rapporti coi clienti, presuppone una serie di analisi di mercato, di indagini che servono per creare un modello previsionale su cui basare il Business Plan. Tuttavia il vero e proprio dialogo coi clienti, e quindi gli eventuali aggiustamenti o correzioni, arriverà solo nella fase successiva al lancio della nuova impresa.

Approccio della Start Up digitale: in tal caso, il focus è spostato prevalentemente sullo sviluppo della piattaforma, del sito, dell’applicazione e dello sviluppo degli utenti più che dei clienti. In molti casi il fine ultimo non è quello di vivere di fatturato, ma quello di trovare l’acquirente, magari il competitor o magari il Google o Facebook della situazione, che acquisti la piattaforma o l’applicazione e la relativa base utenti.

Su questo approccio si base totalmente l’intero mondo delle Start Up digitali di cui sentiamo spesso parlare e in rete possiamo trovare migliaia di blog, di libri, di convegni, di competizioni, ecc. ecc. che trattano la materia.

Questo approccio è particolarmente indicato per le Start Up digitali, magari localizzate in qualche incubatore, che si affidano o tendono ad affidarsi a Venture Capitalist o Business Angels.

Sempre più viene utilizzata una terza via, per chi non hai capitali per perseguire l’approccio tradizionale o per chi non ha intenzione di creare una Start Up digitale.

Approccio “light”: in un mondo sempre più complesso e soggetto a tanti cambiamenti, specie nei clienti e nel loro modo di essere consumatori, il metodo “classico” mostra dei limiti in quanto spesso le previsioni su cui si basa il Business Plan tendono ad essere disattese. In tal caso serve un approccio molto più concreto ed esperienziale nel fare il Business Plan ed il piano operativo per avviare la Start Up.

In particolare, invece di fare una analisi teorica sul mercato e sul cliente, è meglio costruire un “prototipo” semplificato del prodotto o servizio sul quale si baserà la Start Up ed iniziare subito, prima ancora del vero e proprio ‘lancio’ a raccogliere pareri, feedback dai clienti.

La filosofia è “parti con poco”, testa immediatamente tutto il possibile, correggi e migliora la tua idea e poi fai il vero e proprio lancio. In tal modo si riduce di molto il rischio insito in ogni avvio di impresa e si investe non solo su una idea ma su un prototipo soggetto ad un vero e proprio test di mercato.

Una idea di impresa che segue l’approccio “light” verrà sottoposta a vari test, miglioramenti, correzioni ed ottimizzazioni e solo dopo vari cicli di test e miglioramenti darà vita ad una vera e propria attività professionale.

Con questo approccio diamo più spazio ai fatti rispetto alle previsioni, migliorando la nostra conoscenza del mercato prima del vero e proprio lancio e dei relativi investimenti, dandoci il tempo di migliorare il modello di business sottostante o del prodotto o servizio alla base del business.

Personalmente, ritengo questo approccio ideale per chi inizia con bassi capitali, o bassa conoscenza del mercato un cui andrà ad operare o per quelle persone che, prima di abbandonare il loro posto di lavoro, hanno la necessità di testare la loro idea imprenditoriale.

Un esempio concreto, potrebbe essere quello di partire con un blog semplice ed economico, caricare contenuti (es. articolo, ebook) raccogliere contatti, chiedere feedback, capire dove vanno gli interessi dei lettori, iniziare a proporre un prototipo, e così via. Le prime vendite possono poi finanziare i miglioramenti o il completamento del prodotto o servizio e così via proseguire nella crescita dell’azienda.

Lo so, è più emozionante il modello “fai un milione di euro” in una settimana, ma per quanto mi riguarda, preferisco la politica dei piccoli passi ma continui 🙂

Se vuoi avere nuove informazioni e spunti operativi su come fare un Business Plan vincente, ecco altri tre consigli:

  1. leggere il mio ebook omaggio “Dall’idea imprenditoriale al Business Plan
  2. Partecipare al Carpe Dream, un Workshop gratuito per comprendere fino a che punto il tuo sogno, la tua idea professionale o imprenditoriale, è solo una via di fuga da situazioni professionali che non apprezzi più, un luogo dorato cui poter sempre fare riferimento per sfuggire alle frustrazioni o se hai una vera ambizione professionale o imprenditoriale. Insomma… se vuoi davvero metterti in proprio.
  3. Iscriverti direttamente al mio corso “Business Dream to Business Success” per definire subito e strutturare la tua idea professionale o imprenditoriale
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